Cara vecchia Radio: Il linguaggio e le qualità di chi opera dietro a un microfono

La televisione e la radio sono sicuramente i più classici mezzi di comunicazione di massa, i media per eccellenza. Hanno numerose caratteristiche che li accomunano, ma sostanzialmente si differenziano per altrettante proprietà , sia nel linguaggio, che negli strumenti utilizzati.

Negli ultimi anni le radio hanno abbassato di gran lunga la loro media ascoltatori perchè purtroppo la tv ha surclassato qualsiasi altra forma di comunicazione: ormai, tutti hanno in casa un televisore, mentre la radio è diventata solo un optional molto funzionale in auto sempre che non si ascoltino cd o playlist direttamente dal telefonino.

Insomma, sono ben poche le persone rimaste ad apprezzare l’ascolto di un format radiofonico, che sia musicale, d’intrattenimento o d’informazione ma la radio invece è ancora un’oppotunità da riscoprire. I suoi lati affascinanti la rendono nettamente migliore e superiore rispetto alla televisione. Uno su tutti è il linguaggio radiofonico. Esso è caratterizzato dalla predominanza della sensazione uditiva. Quest’ultima serve a favorire i processi di fantasia ed emotività. In altri termini, la radio stimola la fantasia dell’ascoltatore, non a caso il claim di un noto network fino a qualche anno fa era “tieni accesa l’immaginazione” e questo lo si può solo grazie alla bravura dei suoi conduttori/speaker.

Essi, hanno il difficile compito di comunicare non solo eventi di varia natura, ma soprattutto profondere sensazioni ed emozioni, solo con l’utilizzo della propria voce. La radio non è un mass media vecchio e sorpassato ma è penalizzata dalla televisione per il continuo nascere di nuove reti musicali che catturano i giovani attraverso la bellezza delle immagini, deviandoli dalla cara vecchia “scatoletta”.

Non è facile, infatti, immaginare cosa c’è dietro a quella scatola così piccola e così semplice; forse si crede che sia facile parlare senza poter essere visti, anche perchè si ha la possibilità di esprimere ciò che si vuole. Non è affatto così: la radio è un mezzo di comunicazione di massa dietro al quale lavorano tantissime persone, e non solamente colui che parla. Le frasi che quest’ultimo pronuncia sono il frutto di un lavoro d’èquipe, che ogni giorno opera per trovare nuovi contenuti e nuove sonorità, il tutto finalizzato a catturare la curiosità e l’interesse dell’ascoltatore, arricchire la sua cultura e aprire la sua mente, senza alcun inganno.

Tommaso Delli Veneri

Sembra un colpo di fulmine, l'attimo, in cui gli sguardi si incrociano ed immediatamente c'è feeling tra lui e lo studio radiofonico; da allora scatta una sorta di innamoramento nei confronti di questo strumento comunicativo ed insieme vissero per sempre "felici e contenti".